-Disturbi dell'Umore: questi comprendono il Disturbo Bipolare, la Depressione (unipolare), Fasi Maniacali, Stati Misti (in cui si possono verificare “Depressioni” con sintomi atipici, come agitazione psicomotoria, nervosismo, irritabilità);Per “Disturbo Bipolare”, si intende un disturbo dell'Umore, in cui si manifestino uno o più fasi di Flessione del tono dell'Umore (“fasi depressive”), alternate a uno o più fasi di elevazione del Tono dell'Umore (“fasi (ipo)maniacali”);Per “Depressione Unipolare”, si intende quel disturbo dell'Umore caratterizzato da una o più “fasi depressive”, che possono avere una durata molto variabile, da caso a caso; Per “Stato Misto”, si intende invece un quadro in cui l'Umore è prevalentemente Depresso, ma ai classici sintomi depressivi, si associano i cosiddetti sintomi misti psicotici, nelle forme più gravi, o si parla invece di “stati misti attenuati”, nelle forme più contenute. La terapia, in base alla diagnosi clinica, si basa su un intervento psicofarmacologico mirato e specifico da caso a caso.
-Disturbo di Panico: caratterizzato da ansia marcata accompagnata da sintomi fisici (tachicardia, senso di soffocamento, dolore al petto o in alcuni casi da nausea, vomito, disturbi gastrointestinali o anche da vertigini, senso di svenimento.....) e da sintomi cognitivi (paura di morire, paura di svenire, paura di perdere il controllo...) e associato spesso, ma non sempre da Evitamento-Agorafobico (paura degli spazi aperti ma anche degli spazi chiusi per cui si tende a fuggire o ad evitare queste particolari situazioni). Molto spesso si tende a sottovalutare la gravità di tale patologia, e si cerca di risolverla in completa autonomia, aggravando in questo modo il quadro clinico complessivo, in quanto molto spesso, diversi pazienti, prima di intervenire, in modo incisivo e corretto sulla sintomatologia in atto, ricorrono ad auto-terapie, come alcol, abuso di Benzodiazepine, evitamento delle situazioni che conducono all'Attacco di Panico, tendendo così ad isolarsi e a ridurre i propri spazi vitali e di interazione sociale. La terapia si basa su un intervento farmacologico e psico-educazionale, specifico, che conduce in un'alta percentuale di casi, a un netto miglioramento della propria qualità della vita, con riduzione marcata dei sintomi correlati al Disturbo di Panico.
-Disturbo d'Ansia Generalizzata: caratterizzato da Aumentati livelli di ansia, associati ad uno stato di allarme, tensione continua con sintomi che comprendono : irrequietezza, scarsa capacità di concentrazione, alterazione della qualità del sonno, facile faticabilità. L'Ansia Generalizzata viene spesso inserita in un contesto di “Disturbo Cronicizzante”, ossia tende ad avere un decorso lungo caratterizzato da periodi di remissione di malattia a periodi di riacutizzazione, se non correttamente trattato.Infatti il Disturbo d'Ansia Generalizzata, può condurre una certa compromissione dei livelli di interazione interpersonale andando ad inficiare quello che è l'adattamento lavorativo, familiare e scolastico (nel caso si verifichi in adolescenti dai 14 ai 19 anni). La terapia si basa su intervento psicofarmacologico e psico-educazionale specifico, che conduce ad un miglioramento dei sintomi correlati e così ad un graduale ripristino dei normali livelli di funzionamento globale.
-Disturbi della Condotta Alimentare: comprendono Anoressia, Bulimia (con condotte di eliminazione, quali vomito, uso di lassativi, sport compulsivo),BED (caratterizzato da condotte iperfagiche discontrollate senza condotte di eliminazione, che può portare a vari gradi di OBESITA'). I quadri relativi ai Disturbi di condotta Alimentare sono diversi e complicati e in alcuni casi, di difficile gestione, per la grande difficoltà con cui, il paziente, tende a riconoscere la propria patologia. In questi casi la presenza di una buona rete familiare, aiuta molto il percorso psicofarmacologico e riabilitativo da intraprendere, da parte del paziente. L'intervento terapeutico avviene a vari livelli, attraverso una terapia farmacologica specifica, calcolo del BMI (ovvero Indice di Massa Corporea, che ci permette di determinare la gravità del disturbo riferito al Peso Corporeo), basi per una rieducazione alimentare attraverso percorsi psico-educativi.
-Depressione post-partum: si tratta di determinare la presenza o meno di una depressione entro un mese dal parto, tramite diagnosi accurata, al fine di prevenire poi l'instaurarsi di quadri Depressivi più gravi e di migliorare la qualità della vita della “neo-mamma”. Spesso la Depressione Post-partum, si verifica in donne che presentano prima o durante la gravidanza sintomi depressivi o in donne già in terapia per un quadro di Depressione. In altri casi si verifica, in donne che non hanno mai sofferto di Depressione e questa si manifesta comunque entro un mese dal parto. I percorsi terapeutici possono essere farmacologici o meno, in base alla gravità della diagnosi e in base al fatto che vi sia in atto un allattamento al seno, poiché molte terapie psicofarmacologiche, non possono ovviamente essere somministrate.
-Demenze e Disturbi Psichiatrici nell'anziano: nelle persone anziane si possono instaurare col passare degli anni veri e propri quadri Depressivi, come di natura Delirante (deliri di persecuzione, nocumento, rovina, povertà....); inoltre si possono instaurare veri e propri quadri di Demenza. Nel Caso della Depressione Senile, il paziente risulta agitato, molto ansioso, fino a manifestare in alcuni casi preoccupazioni Ipocondriache (paura costante di essere affetto da una qualsiasi malattia fisica). Il trattamento è di natura prettamente psicofarmacologica, poiché un intervento di tipo psico-educazionale avrebbe in una bassa percentuale di casi esito positivo.
-Gioco d'azzardo Patologico (slot machine, gratta e vinci, bingo, scommesse di vario genere, video-poker...): rappresenta un disturbo del controllo degli impulsi, e viene come tale trattato. Va dunque ridotta la compulsione al gioco e la ricerca compulsiva di situazioni che riconducano al gioco.Anche questo disturbo vine inizialmente sottovalutato, dal paziente stesso, che spesso riporta testuali parole “...ero sicuro di poter smettere quando volevo...giocavo cifre piccole...”. Purtroppo quella del Gioco d'Azzardo Patologico è una vera e propria Patologia e conduce a una vera e propria Dipendenza, per cui il paziente che manifesti tale quadro Clinico va attentamente seguito e curato in modo mirato. Questo disturbo viene trattato con un intervento di tipo psicofarmacologico che tenda a ridurre e a contenere questa pulsione al gioco. All'intervento psicofarmacologico si associano percorsi di psico-educazione, come terapie di gruppo, psicoterapie.... .
-Disturbi del Sonno: riguardano la qualità del sonno e comprendono l'Insonnia Primaria, la Narcolessia, Disturbi del Sonno correlati alla Respirazione, Parasonnia (disturbo da incubi, disturbo da terrore nel sonno), Disturbi del sonno legati ad altre patologie mentali. I disturbi del Sonno possono quindi essere di varia natura, molto spesso sono correlati ad altre patologie della psiche. Ad esempio spesso chi soffre di un “Disturbo d'Ansia” ( che sia generalizzata o Disturbo di Panico) , riferisce anche problemi correlati al sonno; spesso basta curare la patologia di base, in questo caso il “Disturbo d'Ansia”, per avere anche un miglioramento della qualità del sonno. Non sempre è così automatica la correlazione tra ansia e sonno, quindi bisogna sempre fare un'accurata diagnosi iniziale. I disturbi del Sonno sono spesso correlati anche a quadri “Depressivi” o “di (ipo)mania”. Anche in questo caso occorre fare una buona diagnosi clinica prima di impostare una terapia psicofarmacologica mirata. Inoltre i Disturbi del Sonno possono essere correlati ad una “Condizione Medica Generale”, in questo caso ci riferiamo ai “malati Oncologici”, “malati che abbiano una condizione medica di cronicità “, che favorisca un disturbo del Sonno. Tutti questi disturbi vengono curati attraverso terapie psicofarmacologiche specifiche e diverse da caso a caso.
-Disturbi Somatoformi: Ipocondria, Disturbo Algico (“del dolore”). L'Ipocondria, è intesa come preoccupazione persistente riguardo la propria condizione di salute, con la paura costante di essere ammalati e la convinzione di avere una patologia medica. Chi ha questo quadro clinico tende a sottoporsi ad infiniti controllo medici, o viceversa li evita per paura di una conferma riguardo la propria situazione medica.
Per quanto riguarda il Disturbo Algico, va specificato o meno se sia correlato ad una Condizione Medica generale o sia legato solo ad un Fattore Psicologico o ad entrambi. Dunque va posta una diagnosi molto accurata da caso a caso, cercando di isolare il più possibile le cause che hanno condotto a tale Disturbo. Come esempio si potrebbe parlare di Emicrania e Fibromialgia, patologie mediche molto importanti, ma di non facile cura, in modo particolare se ci si riferisce alla “Fibromialgia”, già all'attenzione dei colleghi Reumatologi, ma che richiede molto spesso l'intervento dello Psichiatra, poiché in questa condizione medica si associa spesso una diagnosi di tipo “Psichiatrico” ( ad es. “disturbi dell'umore”, “depressione unipolare”, “disturbi d'ansia”). Vengono intrapresi percorsi di tipo farmacologico tesi a ridurre la sintomatologia e nel caso del Disturbo Algico, si cerca di modificare i livelli di soglia del dolore.
-Disturbi Psicosessuali: riguardano le disfunzioni sessuali come Eiaculazione Precoce, Disturbi del Desiderio, Disturbi da Dolore Sessuale. Il trattamento è di tipo psicofarmacologico e può portare in alcuni casi ad un miglioramento parziale del disturbo, anche perchè molto spesso questo tipo di Disturbi sottendono ad una diagnosi Clinica più complessa, da un punto di vista prettamente psichiatrico. Posta però una diagnosi adeguata, si possono ottenere in alcuni casi miglioramenti sostanziali del Disturbo Psicosessuale di partenza.
-Disturbo da Uso di Alcol: questo disturbo può essere trattato ambulatorialmente, solo nel caso in cui vi sia un alto grado di consapevolezza di malattia, quindi vi sia una forte collaborazione da parte del paziente stesso e non vi sia un abuso alcolico fortemente discontrollato. Spesso l'abuso di alcol è inizialmente sottovalutato dal paziente e in alcuni casi anche da parte dei familiari. Questo perchè l'uso di alcol è accettato come “normale”, da un punto di vista sociale (e a scopo ricreativo), quindi è anche facile non rendersi conto del passaggio da “uso contenuto di bevande alcoliche” ad un vero e proprio abuso, che conduce poi ad una vera e propria dipendenza alcolica. Quando l'abuso alcolico è tale da portare ad una dipendenza, di solito ciò che ne consegue è un disadattamento sociale, con ripercussioni sulla serenità familiare, lavorativa e personale. Ne consegue così una scarsa qualità della vita con tendenza spesso ad essere isolati. Molto importanti e da non sottovalutare sono le ripercussioni fisiche dell'alcol che può condurre all'exitus, qualora l'abuso alcolico sia cronicizzato. Bisogna quindi intervenire con terapie psicofarmacologiche specifiche che si possono somministrare ambulatorialmente quando vi sia una forte consapevolezza di malattia da parte del paziente, altrimenti è meglio rivolgersi alle Strutture del territorio quali i SERT o i CIM di competenza.
-Disturbo Post-traumatico da Stress: rappresenta anche questo un Disturbo d'Ansia, che si manifesta in seguito all'esposizione ad eventi di natura “Traumatica” come: incidenti, catastrofi naturali (terremoti...), violenze sulla persona o dirette a persone care. Di solito questo disturbo compare entro 3 mesi dall'accaduto, ma può manifestarsi anche più tardi, ma non oltre i 6 mesi dall'evento scatenante. Molto spesso soprattutto negli ultimi anni abbiamo spesso assistito a eventi catastrofici, che hanno colpito anche il nostro Paese, come il terremoto dell'Aquila o più di recente il terremoto di Amatrice. Gran parte delle persone purtroppo coinvolte in tali eventi catastrofici hanno riportato o riporteranno un quadro di Postraumatico da Stress, caratterizzato da sintomi come “rivivere l'evento accaduto”,”evitare gli ambienti che ricordino il trauma”, “avere disturbi di concentrazione e di memoria”, “essere ripetutamente in stato di allarme”. I sintomi riportati si applicano anche a chi abbia vissuto una “Violenza sulla persona “ , non meno importante di chi abbia assistito ad un evento catastrofico. Il trattamento è di tipo psicofarmacologico, ma anche psico-educazionale.
-Disturbo Ossessivo-Compulsivo: rappresenta anche questo in parte un disturbo d'ansia, anche se poi tende a manifestarsi con una sintomatologia molto complessa caratterizzata dalle cosiddette “fissazioni”, ossia rituali compulsivi che sono numerosi e vari come: “controllare più volte di aver spento la luce o il gas”; rituali numerici o di conta, che possono poi assumere anche connotazioni più negative e trasformasi col tempo anche in veri e propri “deliri”. Chi è affetto da questo disturbo tende a descrivere l'ossessione come sempre presente e tende a viverla come “fastidiosa” e “invalidante”, interferendo a volte anche in modo marcato sui livelli di funzionamento globale. Molto importane per questo Disturbo è anche la consapevolezza di malattia, perchè permette di avere una migliore collaborazione da parte del paziente e risultati farmacologici migliori. Questo Disturbo va accuratamente diagnosticato e curato con le terapie farmacologiche adeguate associando anche percorsi di psico-educazione.
-Disturbi Psichiatrici nell'anziano: nell'anziano si può verificare la presenza di un quadro di “Depressione maggiore”, che spesso risulta associata a una condizione medica generale. Molto spesso il quadro Depressivo può essere rappresentato da “pseudodemenza depressiva” (dove emergono lievi deficit cognitivi), o da “Anoressia”, i pazienti anziani rifiutano il cibo, hanno atteggiamenti oppositivi, rifiutando ricoveri e terapie. Nell'anziano ci possono essere spesso “Disturbi d'Ansia”, come “Disturbo d'Ansia Generalizzato”, “Ipocondria”, “Disturbo di Panico”, “Disturbo Ossessivo-Compulsivo”. Tutte queste patologie vanno attentamente monitorizzate e sottoposte a terapia psicofarmacologica specifica.
-Disturbi di Personalità: racchiudono una serie di diagnosi tra cui il “Disturbo di Personalità Borderline”, che è caratterizzato dalla presenza di comportamenti al limite, dalla tendenza a trovarsi in situazioni al limite o oltre la legalità, tendenza ad essere molto manipolativi, trascinatori nei confronti degli altri. A volte ci sono comportamenti autolesivi, come “tagliarsi” o farsi del male. Chi manifesta questo tipo di patologia tende ad avere dei comportamenti molto “teatraleggianti”, ad essere molto “accentratori di attenzioni”. Il sintomo clinico che più li rappresenta è la grande instabilità nelle relazioni interpersonali associata spesso a una grande reattività umorale. Questi disturbi vanno seguiti molto seriamente, poiché i soggetti affetti hanno una scarsa consapevolezza del loro grado di malattia e difficilmente accettano le cure psicofarmacologiche.
-Disturbo di Tourette: caratterizzato dalla presenza di Tic motori semplici al viso al collo, spalle, arti superiori, ma anche da Tic complessi come saltare, rabbia verbale, battere le mani; inoltre vi possono essere Tic vocali e sensoriali (di freddo, solletico, peso). Si interviene farmacologicamente cercando di ridurre la produzione di tali tic.
-Perizie Specialistiche: si effettuano perizie specialistiche in ambito medico-legale, riguardanti diagnosi di natura Psichiatrica.
-Visite Psichiatriche Domiciliari: in caso di impossibilità per il paziente di recarsi presso gli ambulatori si effettuano visite psichiatriche a domicilio.